venerdì 10 settembre 2010

Comunicato Stampa sui tagli al Servizio Accompagnamento al Lavoro

Ferragosto è ormai passato, c’è chi è andato in vacanza e aspetta la prossima occasione di viaggio o svago. Se per molti questo periodo ha rappresentato un tempo tanto agognato e felicemente vissuto non per tutti ha avuto lo stesso significato. Alcuni pazienti psichiatrici e chissà, fors’anche altre persone con disabilità, seguiti dal servizio sanitario e sociale del nostro territorio, avrebbero auspicato un estate migliore.
Certe brutte sorprese non si sa come mai debbano arrivare nei momenti meno opportuni. Proprio nei giorni prossimi al Ferragosto arriva puntuale e senza nessun preavviso una lettera dei servizi sociali del Comune di Città di Castello, nello specifico da parte del Servizio di Accompagnamento al Lavoro. Il testo della missiva è il seguente: “Con la presente, in seguito alla notevole contrazione delle risorse finanziarie relative anche al settore delle politiche sociali per l’anno 2010, l’Equipe del SAL si trova nella condizione di dover applicare una riduzione del 15% su ciascun contributo mensile legato al percorso d’accompagnamento al lavoro. Si comunica alla S.V. che tale riduzione sarà effettiva a partire dal mese di luglio compreso fino a dicembre2010.”
Per chi non sapesse di cosa si parla il S.A.L. è un servizio che sulla base delle opportunità lavorative presenti nel territorio, elabora progetti differenziati e personalizzati di accompagnamento al lavoro per persone esposte al rischio di esclusione sociale, per la precisione per tutti quei disabili che hanno necessità di fare un percorso riabilitativo che li riporti ad avere un ruolo attivo nella società in cui vivono. Tale servizio oltre che prevedere una serie di colloqui motivazionali, considerazioni di equipe su un iter adatto e flessibile da costruire sulle esigenze e potenzialità di una persona, prevede anche la presenza “simbolica” di un compenso economico mensile erogato dall’ente comunale. Certamente il tutto acquista un valore se si riesce e si dà avvio ad un reale inserimento lavorativo, cosa che non sempre risulta facile, dove determinante è anche il ruolo dell’impresa coinvolta.
Alcuni familiari che hanno persone coinvolte nei progetti S.A.L. hanno informato e espresso il loro disappunto all’ultima riunione presso l’associazione Le fatiche di Ercole. L’Associazione Le fatiche di Ercole, che costantemente cerca di trovare e incentivare vie collaborative con i servizi e le istituzioni per la promozione della salute mentale, vuole dunque stimolare le istituzioni ad una maggiore attenzione. Al di là del valore economico del risparmio in relazione già ad una di per sé minuta mensilità (intorno ai 100 euro), e oltre all’ormai sempre presente “crisi” che sembra spingerci a percorrere le strade più scontate e dannose dei tagli, invece di pensare a dei percorsi alternativi possibili, ci chiediamo se le modalità conoscitive, comunicative e progettuali debbano essere queste. Non vogliamo dunque soffermarci esclusivamente sugli aspetti economici, per le quali comunque dovremmo incominciare a pensare risposte diverse da quelle dei semplici tagli, piuttosto sono le modalità di partecipazione e comunicazione delle decisioni prese nel merito. Permetteteci di dire che l’associazione aveva già avuto un incontro con i servizi sociali del Comune i primi giorni di giugno su tematiche affini tra l’altro al tema, e che costantemente le persone seguite dal S.a.l. hanno colloqui con gli operatori del servizio citato. Nonostante ciò nessuno sapeva che a breve sarebbe arrivata la comunicazione sopra esposta.
Ci chiediamo dunque quanta sia la considerazione data agli importanti servizi che si devono svolgere e quali sia il ruolo delle persone prese in carico con le proprie famiglie. È possibile che una comunicazione del genere, che ha il suo peso per la persona coinvolta e per la sua famiglia, non la si ritiene degna di essere trasmessa e compresa in un colloquio diretto? Meglio dunque scaricargli un problema con una lettera a sorpresa in un periodo come quello di Ferragosto , dove ancor più aumenterà il senso di frustrazione nella possibilità di non trovare degli interlocutori pronti a rispondere ai dovuti chiarimenti in un periodo normalmente di ferie. Ci si rende conto, poi, che lo stesso servizio di accompagnamento al lavoro fonda la sua azione nello stabilire buone relazioni con la persona coinvolta e il suo contesto lavorativo aiutandola a superare eventuali difficoltà di inserimento o di percorso? E’ logico pensare che occorre costruire un buon rapporto di fiducia che passa inevitabilmente nella considerazione dell’altro se vogliamo vedere dei buoni esiti. Seguendo questi metodi non pensiamo si possa andare tanto lontano. Nonostante ciò speriamo di poter incontrare modalità comunicative e relazionali nonché progettuali migliori nel prossimo futuro e se così non fosse aspettiamo, scoraggiati ma preparati, le prossime festività del Natale.

SERATA D’ESTATE A VILLA IGEA



La sera del 9 agosto si è illuminato il bel giardino della struttura residenziale di Villa Igea. Alle 19,30 si è dato avvio ad una festa per la salute mentale organizzata dall’Assoc. Onlus “Le fatiche di Ercole” (associazione attiva nel territorio dell’Alta Valle del Tevere da più di venti anni nell’ambito della promozione della salute mentale). Più di cento persone hanno animato uno spazio che diventa riconoscibile non solo per la sua peculiarità assistenziale ma anche come luogo di vita oltre che piacevole angolo di città. Dunque, tutti presenti (pazienti delle varie strutture residenziali e riabilitative del Dipartimento di Salute Mentale della ASL1 Umbria, familiari, amici, operatori e medici oltre che il prosindaco Luciano Bacchetta, l’assessore regionale Fernanda Cecchini e l’assessore Rossella Cestini) per godere di una cena a buffet, di bella musica con Nicola Carnevale, e di un ritmato spettacolo di Breakdance a cura del Centro Aggregazione Giovanile. L’allegra serata estiva nel suo piccolo ha costituito un momento importante di socializzazione e valorizzazione per tutti. Per l’associazione è fondamentale stimolare il consolidamento e la crescita di occasioni di proficua e piacevole relazione sia all’interno dell’ambito strettamente sanitario e socio assistenziale che con il territorio e tale occasione ne è un esempio. Valorizzare e dare visibilità anche a dei luoghi ove delle persone vivono tutti i giorni un importante quotidiano al pari ti tanti altri. Quindi, anche un’opportunità per meglio confrontarci con la malattia mentale, che non è un semplice dato oggettivo e va dunque incluso in uno spazio inter-relazionale e sociale, in un ecosistema, cioè, entro cui emerge e si svela la complessità di tutto un non scontato mondo di significati vissuti.
L’associazione ringrazia per il sostegno e la partecipazione: la ASL1 Umbria e il suo Dipartimento di Salute Mentale e il C.S.M. di Città di Castello; la Coop. La Rondine, la Coop. ASAD, il Gruppo L’Abbondanza e il Centro Commerciale Il Castello, gli operatori e i pazienti di Villa Igea.
Associazione Onlus Le fatiche di Ercole, Viale A. Diaz 1, Città di Castello, 0758558552 – www.lefatichediercole.it – info@lefatichediercole.it